Traslocare è una fatica. Una delle imprese più impegnative della mia vita, fino a qui. Fonte di stress, di litigi furiosi e di ritorni alla pace solo per pochi giorni, di incomprensioni e decisioni forzate. Se una coppia supera tutto ciò, sono certa che nulla la metterà più in crisi. E devo dire che ce la siamo cavata, io e PapàI. Se poi ci metti che prima del trasloco c'è stato un anno abbondante di lavori di ristrutturazione della nuova casetta, con ogni varia ed eventuale che poteva accadere, e la presenza del cucciolo di casa, il suo cambio di abitudini, il suo cambio di vita che, anche se nettamente migliorata, è pur sempre, soprattutto per i più piccoli, uno stravolgimento...beh, ecco spiegata la follia dei mesi appena trascorsi e la ripresa lenta del quotidiano. E, quindi, la totale assenza da queste mie pagine virtuali.
Ma comunque ce l'abbiamo fatta e ci stiamo godendo la pace della nostra amata "Casa delle scale". [Non vi sto nemmeno a spiegare perché BabyD l'ha soprannominata così! Casa tipica dei carruggi. Fondo, zona giorno, zona notte, terrazza sul tetto, ognuno sul suo piano. Il resto sono scale. Palestra gratuita ogni giorno, vediamola così.]
Questo periodo di delirio mi ha lasciato però, oltre tanta stanchezza da smaltire, tante belle cose da ricordare. Perché un trasloco non è mai solo di cose, di scatole, ma è anche, e soprattutto, un trasloco di cuore.
Di cuore perché abbiamo lasciato la casa in cui siamo diventati una famiglia, in cui BabyD è cresciuto, ha fatto i suoi primi passi, ha detto le sue prime parole. Una casa che spesso vuol passare a salutare, quando ci troviamo da quelle parti. La nostra "Casa con le nuvole in camera" disegnate dallo zio Gigi prima del suo arrivo. Un pezzo di cuore lo abbiamo lasciato lì tutti e tre.
Di cuore perché abbiamo realizzato il piccolo grande sogno di avere una casa tutta nostra. Ottenuta con fatica, sacrifici, aiuti delle nostre famiglie. Ma finalmente nostra, pronta ad accoglierci, a farci stare bene. Il nostro cuore ha una nuova dimora.
Di cuore per tutto l'aiuto e il supporto che abbiamo ricevuto dalle nostre famiglie. Con la mia mamma e il mio papà sempre pronti ad ospitarci da loro, ad occuparsi del piccolo in modo da farci essere liberi di fare i lavori in casa. Con mio fratello, i miei cugini, i nostri amici pronti ad indossare una tuta da imbianchino per aiutarci a demolire e poi ridipingere pareti, cancelli, ringhiere. Un cuore grande da parte di tutti.
Di cuore per me e PapàI, per i nostri pomeriggi insieme ad imbiancare e verniciare, per i panini mangiati seduti a terra, in quello che è diventato il salone, ancora pieno di teli e scatole, ma già chiaro nella nostra mente. Momenti di delirio che custodiremo tutta la vita, sorridendo, nel nostro cuore.
Di cuore per BabyD, per il cambio di vita che si è trovato ad affrontare, anche se in un posto già conosciuto per la presenza dei nonni vicini e l'asilo già iniziato qui. Un cuoricino, il suo, che ha amato con molta facilità questo nuovo posto in cui vivere e ora lo chiama casa.
Così come lo chiamiamo anche noi.
Così come lo chiamiamo anche noi.
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