Il gioco preferito di BabyD in questo periodo è quello di nascondersi...o meglio, di farsi trovare!
Dietro le tende, sotto il tavolo, dietro la porta, accostando appena l'anta dell'armadio...si copre tutto, si intravedono solo le pantofoline con le orecchie o una manina...e mentre sta correndo nel nascondiglio ti chiama a gran voce...e continua a farlo finché non ti sente che fai finta di cercarlo nei posti più improbabili...sotto il letto, in una scatolina microscopica, dentro un calzino...lo si sente ridere mentre tu evochi frasi come 'Dove sarà Danilo? Forse qui, nel cassetto della tovaglia?'..anzi più il posto è improbabile, più lui ride!
Poi, finalmente, arrivi al suo posto segreto...e con un gesto rapido scosti le tende o spalanchi la porta! Allora ti si butta tra le braccia, dandoti uno dei suoi bacini bavosi...
Tutte le volte che fa questo gioco, io a spiegargli che deve stare zitto zitto e fermo fermo...così la mamma lo deve cercare veramente...ma non c'è mai nulla da fare...lui ti chiama a gran voce!
Poi un giorno mi ritrovo a leggere questa vignetta sulla pagina Facebook di Consulenza Pedagogica Rossini-Urso, di Elisabetta Rossini ed Elena Urso, due pedagogiste che con queste illustrazioni riescono sempre molto bene a descrivere un comportamento, un'abitudine tipica dei bambini...e ritrovo il 'nostro' giochino!
Fonte: Consulenza Pedagogica Rossini-Urso |
Ecco che scopro che quel 'farsi trovare' è una fase della sua crescita...del percorso che lo porterà a creare la sua indipendenza...assicurandosi di avere sempre chi lo cercherà e lo troverà nel momento in cui lui avrà bisogno.
Da quando ho letto questa vignetta, prendo molto più sul serio ogni suo gioco, faccio molta più attenzione ai momenti in cui lui vuole la mia attenzione, ai momenti in cui mi chiama a gran voce...senza rimandare, come talvolta la frenesia del quotidiano mi porta a fare.
Cerco di esserci di più, fisicamente, come e quando vuole lui...
Ancora una volta, mio figlio è riuscito a stupirmi...e a farmi crescere...a farmi imparare che ogni suo gesto, anche piccolo, anche apparentemente banale come giocare a nascondino è fondamentale per farlo diventare un pò più 'grande'...un po' più 'esperto' di questo mondo in cui si appresta ad andare...
A me non resta che restare in ascolto, osservarlo e continuare a tentare di decifrare i suoi segnali, per accompagnarlo, mano nella mano, verso l'uomo che diventerà...
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