sabato 21 febbraio 2015

IL DITINO PARLANTE




Ad oggi, a 15 mesi, BabyD dice cinque paroline: mamma, papà (che talvolta diventa 'dadà'), ciao (o meglio 'tao'), tata (...va al nido e sta spesso con la babysitter!) e nanna (da ieri sera!).

A parte qualche casuale confusione sui ruoli genitoriali e le altre figure di riferimento, per cui io certe sere divento tata (e quando succede mi rammarico e non poco...temo che vedendomi solo la sera prima o poi si dimenticherà di me), queste paroline ormai le ha imparare e capite. 
Così quando si sveglia ti saluta con un 'ta taooo', quando torni a casa ti viene incontro e ti dice 'taooo', basta anche solo stare per qualche minuto in più in un'altra stanza e appena ti rivede ti dice 'ma taooo'! E spesso accompagna il saluto con la manina, agitandola con una rotazione sul polso, stile Regina Elisabetta.

Questo ridotto vocabolario, però, non gli impedisce di farsi capire e soprattutto di far capire cosa vuole, cosa che sa sempre più che bene!

Per comunicare non servono le parole, se si può usare il ditino parlante!

Il suo piccolo indice diventa una specie di antenna che ci guida per capire cosa vuole o dove vuole andare...

E se si segue la direzione che indica, non ci si sbaglia e si esaudisce ogni suo desiderio senza problemi...meglio che se parlasse!!






La notte, appena apre gli occhi, alza la manina verso il mio comodino...perché lì c'è l'acqua; la sera, al termine della cena, il ditino indica il frigorifero, perché sopra c'è il portafrutta..e la mela non deve mai mancare; se ha fame, corre in cucina e in punta di piedi si stira per indicare lo sportello dove ci sono le sue pappe e i suoi biscotti; se lo porti in braccio, il ditino è più preciso di un navigatore nell'indicarti la strada...insomma, le parole a cosa servono!?!








A parte che è divertente questo modo di comunicare che ha trovato...e quindi fonte di tante risate perché è davvero buffo, a volte temo (l'ho già detto che sono una mamma un pochino ansiosa?!?) che ciò non lo sproni a parlare...così ad ogni suo gesto io scandisco la parola che corrisponde al suo desiderio...ME-LA...BI-SCOT-TO...e lui ride!

E rido anche io...e penso che forse mi sta prendendo in giro, questo piccolo mostriciattolo...e come per tutte le cose che ha imparato fino ad ora (ridere, gattonare, camminare, bere da solo col biberon...), un giorno si sveglierà e parlerà, senza troppi errori di pronuncia...perché ormai mi è chiaro che a lui le mezze misure non piacciono...quindi le cose o le fa bene o non le fa affatto! Una bella testolina...tutto la mamma!

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