mercoledì 22 ottobre 2014

GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI


'Quante volte siete usciti da soli, tu e tuo marito, in questi mesi?' mi chiede ad ogni visita il nostro pediatra. 
'Mmm...zero!' ribatto sottovoce, perché so già che mi aspetta una paternale. 
Che infatti non tarda ad arrivare. 'Come compito per i prossimi mesi devi uscire almeno una volta con tuo marito! Lascia perdere il bambino, che sta bene! Il fulcro di tutto è la famiglia e la famiglia siete voi due, prima di tutto!'. 
In queste cose, è un saggio, il nostro pediatra.

Prima di diventare mamma, non avevo mai riflettuto a quanto possa essere difficile conciliare la vita da genitori con quella di coppia!

Da quando è nato il piccolo D. tutta la mia vita ruota intorno a lui. La pappa, la nanna, il cambio pannolino, l'asilo, il raffreddore...

Poco spazio viene lasciato all'essere due, all'essere una coppia, prima di essere genitori. 

Se si hanno dieci minuti durante la cena, si parla di questioni organizzative, per decidere chi porta all'asilo il piccolo il giorno dopo, chi lo va a riprendere, chi riesce a passare in farmacia, chi può fare la spesa.
Poi, messo a nanna il cucciolo, si crolla addormentati sul divano e si riparte il giorno dopo con un'altra giornata caotica.

Se va bene. Perché se va male, stanchi e presi dal riuscire ad incastrare le cose, con un nervosismo a mille, con chi si ce la prende, se non con l'unico adulto che gira per casa? 

A volte ridiamo e ci chiamiamo coinquilini. 'Macché! Due coinquilini si vedono di più! E poi un coinquilino non se la prenderebbe sempre con me!' ribatte Papà I.

In questi ultimi 11 mesi, io e Papà I. siamo usciti da soli, tre volte...ed entrambe negli ultimi mesi...quindi per molto tempo non siamo riusciti a creare occasioni, o meglio non siamo riusciti a lasciare il nostro cucciolo e prenderci mezza giornata per noi due...

...non siamo riusciti...o non abbiamo voluto?!? 

Perché io soffro proprio a lasciare il piccolo D. ...

Voglio dire, già tutta la settimana sta più con le tate del nido che con me, quindi mi pare proprio un'ingiustizia non approfittare del weekend per trascorrere un po' di tempo tutti e tre insieme...

...e questo vuol dire curarsi del piccolo, farlo giocare, condividere le sue ultime scoperte, i suoi ultimi traguardi...che è una cosa bellissima ed emozionante...

...ma difficilmente in queste occasioni ci fermiamo a chiederci reciprocamente 'Come stai?', tutti presi dalle emozioni che ci dona nostro figlio.

A volte temo che questa vorticosa routine ci allontanerà...e quando il nostro pargolo sarà grande e andrà incontro alla sua vita, noi ci ritroveremo soli, ci guarderemo negli occhi e non ci riconosceremo...

Forse sono solo paranoie di una mamma un po' stanca...

In questi giorni di malinconia e paura per il futuro, mi ripeto: 'Sono una moglie, non solo una mamma!' e appena arrivo a casa, mi ricordo di abbracciare pure il papà e non solo il cucciolo...e mi rendo conto che, almeno per ora, se ci guardiamo negli occhi sappiamo ancora chi siamo...

Forse in fondo non serve molto...basta ricordarsi un po' più spesso di concederci qualche piccola attenzione...di fermarci, anche solo un attimo, a guardarci negli occhi per continuare a riconoscerci...anche se la vita cambia...e noi con lei...

2 commenti:

  1. Bellissime parole Lu!!!Secondo me ci si perde se si è egoisti, se uno non accetta i cambiamenti che un figlio porta e non va incontro all'altro, se i 'sacrifici' vengono sempre da una parte sola. Altrimenti basta uno sguardo per ritrovarsi.... e sentire che essere famiglia è ancora più completo che essere coppia!

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    1. Grazie Monica! Hai proprio ragione...'essere famiglia è ancora più completo che essere coppia'...è una frase bellissima...e vera al 100%!! Grazie di cuore di averla condivisa qui <3

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