La conversazione-tipo degli ultimi mesi:
- Dove lo lasci ora che torni al lavoro?
- All'asilo n...
- Uh! Tanto non ce lo porterai molto! Sappi che si ammalerà di continuo! La figlia della cugina di un'amica della mia vicina di casa (o altre parentele più o meno così articolate) ha dovuto ritirare la bambina! Stava più a casa che all'asilo!
Bene, sarete contenti di sapere che finalmente ci siamo ammalati anche noi. La tanto temuta e invocata febbre è arrivata, dopo nemmeno un mese di asilo. [Maledetti porta-sfiga]
Ed è arrivata silente, senza sintomi, senza lasciare presagire nulla.
Eravamo belli contenti a passare un caldo pomeriggio di fine settembre all'Ikea, quando guardo in volto il piccolo D., appollaiato sul carrello...occhiaie segnate, occhietti languidi, manine fredde. "Questo bambino ha la febbre." dico. "Le tue solite paranoie!" dice Papà I. Finiamo comunque il nostro giretto, io con un occhio sempre rivolto al piccolo, per scrutare ogni minimo mutamento del suo stato di salute, e arriviamo dai nonni. "Questo bambino ha la febbre" comunico loro. "Uh! Che esagerata! Non è così caldo e poi è stato nel seggiolone della macchina finora." mi rispondono. Incurante, prendo ben 2 termometri, uno digitale e uno al mercurio, tanto per non sbagliare, e..."Questo bambino ha la febbre, punto.". 38,5 °C, per la precisione.
Tutti si sono ricreduti sui miei poteri paranormali da Super-Mamma...ma, contemporaneamente, per me vedere quelle cifre sul display del termometro è stata una doccia fredda. Mi ha mandato in tilt il cervello. Davvero.
Se prima ero ansiosa, da quel momento sono diventata paranoica e i peggiori scenari si presentavano alla mia mente.
Giustamente, tutti mi facevano notare questa a dir poco estrema reazione, sottolineando che era solo febbre. Ma in quel momento la presenza di SOLO e FEBBRE nella stessa frase non era per me accettabile.
Ansia, preoccupazione, dispiacere, impotenza...un boom esplosivo nella mia testa!
Lui sta male e io non so cosa fare. Ed è pure sabato. E il pediatra è in ferie. Iperventilazione.
Per fortuna, dopo l'impatto iniziale, sono tornata (abbastanza) in me e ho affrontato la situazione con maggiore calma, dominando le mie emozioni. Ho cercato di comportarmi da mamma. Ossia quella figura che dovrebbe rassicurarti, se stai male. Anche perché davvero si è trattato di sola febbre, associata ad una gola a dir poco fucsia.
In questo caso, la crescita insieme a mio figlio è andata a farsi friggere.
Lui sì che si è comportato da grande. Nemmeno un pianto fuori luogo, nemmeno un lamento, si è dignitosamente tenuto la sua febbre, essendo semplicemente un po' più sonnacchioso quando la temperatura saliva.
Io sono rimasta indietro questa volta. Sono tornata bambina, e lì sono rimasta...non sono cresciuta molto come mamma.
Ma sto cercando di rimediare ora, perché, per la cronaca, passata la febbre è arrivato il virus intestinale. [Maledetti porta-sfiga].
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