Erano settimane che sentivo che pian piano il nostro allattamento stava volgendo alla fine.
Il momento solo nostro, in cui ci accoccolavamo stretti stretti sul divano, la sera dopo cena, come un dolce digestivo prima della nanna, si riduceva giorno dopo giorno, il tempo di una ciucciatina di qualche secondo e poi "Ciao ciao!" diceva BabyD, mi copriva con la maglietta...e correva a fare altro. Solo qualche breve ritorno durante la notte, in cui ancora addormentato mi diceva "Siii", già cercando nel buio con la manina di crearsi un varco tra me e il pigiama. Una ciucciatina giusto il tempo di riaddormentarsi.
Poi sono andata fuori città per lavoro quattro giorni.
E quando sono tornata non è stato come le altre volte, che nemmeno mi guardava in faccia ma subito si avventava sul seno per recuperare il tempo perduto. Questa volta mi ha abbracciata, dicendo mamma, mi ha buttato le braccia al collo e, stringendomi forte, mi ha dato tante piccole pacchettine sulla schiena, come fa quando vuole trasmetterti tutto il suo amore. Solo dopo qualche ora si è come ricordato del latte di mamma...ma solo per un secondo ha tentato di scovarne la fonte...per poi dirottare le sue attenzioni in un altro abbraccio. E da quel momento non l'ha cercata più.
Mi manca, lo ammetto.
Mi mancano quei momenti solo nostri coricati sul divano, dove lui trovava quella calma che per il resto della giornata non aveva, dove si rilassava fino ad addormentarsi. Dove io potevo osservarlo in silenzio, accarezzargli i capelli, ritrovarlo piccino piccino, come la prima volta.
Sono passati 22 mesi da quella prima poppata...sembra contemporaneamente una vita fa e solo ieri.
Ricordo l'emozione mista a sgomento e paura di quel primissimo contatto tra di noi, pelle a pelle, quando ancora ricoperto dallo strato caseoso che aveva protetto la sua pelle durante la gravidanza, lo hanno appoggiato a me e con piccoli movimenti e sorretto dalle mie braccia tremanti ha raggiunto il mio seno.
L'ho dovuto guidare, mentre Carmen, la bravissima infermiera pediatrica del nido, guidava me in questa nuova avventura.
Non è stato tutto rose e fiori, all'inizio.
Lui ciucciava lento lento, addormentandosi subito...io stringevo un pacchetto di fazzoletti tra i denti per sopportare il dolore della mia pelle che si abituava alla sua presenza.
Poi abbiamo imparato, tutti e due...ed è iniziato il nostro percorso fatto di latte di mamma e coccole.
Ci siamo goduti per 22 mesi questa simbiosi, nonostante gli sguardi scettici di chi ci circondava e lo considerava 'grande per queste cose'. Ma lui non se n'è mai fatto un problema...quando veniva il momento, cercava il seno, lo chiamava, qualunque fosse il luogo e il tempo in cui ci trovavamo, indifferente alla presenza di altri. E io lo seguivo e la sua tranquillità nel fare quel gesto diventava la mia, vincendo sulla ritrosia che a volte le circostanze mi ispiravano.
Temevo sarebbe stato difficile staccarci...invece, senza una lacrima o un ripensamento, è stato lui a trasformare la coccola dell'allattamento in un abbraccio, tutto da solo...ed è andato per la sua strada.
Mi sembra ancora così strano sedermi sul divano la sera e non vedermi assaltare da lui che ridendo mi tira via la maglia. Arriva invece con un libro o un gioco. E a volte vuole che tenga io il biberon col latte, quando lo beve prima della nanna, oppure si addormentata mettendomi una mano sotto la maglietta, come per rivivere in un modo nuovo quel contatto. E io me lo guardo stupita, come sempre.
Temevo tanto questo momento del distacco fisico. Invece, quando siamo stai pronti tutti e due, è stata la fine naturale di un bellissimo allattamento naturale.
Ed ora inizia un nuovo modo di stare insieme...
Mi sono commossa e mi hai ricordato quando Jacopo ha deciso la fine dell'allattamento. I nostri bimbi crescono... :-) Laura
RispondiElimina...cresco tremendamente in fretta...e noi rimaniamo 'piccole' mamme <3 Grazie di aver condiviso il tuo pensiero qui!! Un abbraccio, Lusi
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